Nato nel 1879, sesto di sette figli, Ettore Menarini lavorò per molti anni presso varie carrozzerie bolognesi tra cui quella di Marco Fiorini, che all’epoca era tra le più quotate d’Italia e costruiva principalmente carrozze per cavalli. Nel 1914 decise di mettersi in proprio e di aprire una piccola carrozzeria con altri soci ma, allo scoppio della prima guerra mondiale, fu richiamato alle armi e assegnato all’officina nel 3° automobilisti. Al ritorno a Bologna si rimise al lavoro e con coraggio, nell’Italia vittoriosa ma prostrata dagli sforzi bellici, fondò la sua azienda, che volle chiamare Ditta Menarini e C, anche se era l’unico titolare.
Era il 1919, l’impresa aveva sede in una stalla riadattata, in via del Chiù, e si dedicava essenzialmente alla riparazione delle carrozzerie. Presto, su commesse FIAT, ne avviò anche la produzione; tuttavia, per gran parte degli anni ’20 l’attività principale della Menarini fu la realizzazione di «carrozze da turismo» trainate da cavalli: un lavoro artigianale che richiedeva tempo, precisione e uno stretto rapporto col cliente, poiché per costruire una carrozza occorrevano dai quattro ai sei mesi.